20 Ago Porto di Piombino: approda lo smaltimento della nave Cdry Blue
Condividiamo una notizia che riguarda uno dei nostri porti principali, pubblicata da Shipping Italy.it.
Oltre all’alleggerimento della nave da crociera Costa Victoria, Piombino Industrie Marittime è al lavoro per lo smaltimento dei rottami di ferro provenienti dalla demolizione in loco della nave general cargo CDRY Blue incagliatasi lo scorso dicembre a Sant’Antioco in Sardegna. La commessa al nuovo cantiere navale toscano controllato da San Giorgio del Porto e dalla Fratelli Neri arriva dalla società di salvataggio Resolve Salvage & Fire a cui è stato affidato il compito di rimuovere dagli scogli di Sant’Antioco il relitto della nave per la quale la società armatoriale (l’italiana R&S Maritime) ha dichiarato la perdita totale costruttiva. Questo contratto rappresenta l’avvio di una nuova collaborazione fra Resolve e Pim.
Secondo quanto riportato dell’edizione locale de Il Tirreno a Piombino Industrie Marittime arriveranno blocchi di materiali ferrosi da 3.000 tonnellate per volta che verranno poi successivamente riciclati inviandoli alle fonderie presso gli impianti siderurgici.
L’amministratore delegato di Pim, Valerio Mulas, nell’occasione ha spiegato che il cantiere ha iniziato a tutti gli effetti la propria attività che poggia su tre linee di business: riciclaggio, manutenzioni e costruzioni navali. Mulas ha raccontato poi che il cantiere non intende entrare in competizione ma fare sinergie con i poli navalmeccanici di Genova e Livorno. A Piombino è stata avviata la costruzione del primo di due capannoni, è stato ultimato l’allaccio alla rete elettrica e idrica.
Oltre al riciclo dei rottami di ferro della nave CDRY Blue, il cantiere si sta occupando della riconversione dei cassoni della Costa Concordia (alcuni dei quali verranno utilizzati per riempimenti previsti nel porto di Spezia), costruirà un serbatoio atmosferico di 2mila metri cubi e infine è in attesa di sapere dalla nuova proprietaria della Costa Victoria, la società Genova Trasporti marittimi (una controllata sempre di San Giorgio del Porto), se il suo destino sarà la demolizione o la trasformazione in un hotel galleggiante.