24 Nov La lunga rotta verso la decarbonizzazione dello shipping. Nuove strategie internazionali
Condividiamo, dalla Rassegna Stampa di ESPO-European Sea Ports Organisation, la notizia relativa alla approvazione di un pacchetto di misure tecniche e operative finalizzate alla riduzione delle emissioni di carbonio in ambito marittimo-portuale. ESPO plaude all’iniziativa, pur considerando insufficienti gli obiettivi sanciti dall’Accordo.
Il 17 novembre, il Comitato per la protezione dell’ambiente marino (MEPC75) dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha approvato in via preliminare l’Accordo di Compromesso relativo a un pacchetto di misure tecniche e operative finalizzate ad affrontare a breve termine la questione delle emissioni di gas effetto serra delle navi.
Il pacchetto concordato combina l’introduzione dell’indice delle navi esistenti per l’efficienza energetica (EEXI), la misura operativa degli Indicatori di intensità di carbonio (CII), il meccanismo di classificazione dell’intensità del carbonio, nonché il rafforzamento del framework per il piano di gestione dell’efficienza energetica delle navi (SEEMP).
L’Organizzazione Europea dei Porti Marittimi (ESPO) vede l’accordo come un primo passo, ma sottolinea la necessità di ambire a obiettivi più avanzati a livello internazionale al fine di allinearsi con il Green Deal europeo.l
ESPO, tuttavia, ritiene che l’obiettivo di CO2 già definito dall’IMO per il 2018 non fosse sufficiente rispetto al target del Green Deal europeo di zero emissioni nette di gas effetto serra nel 2050 e degli obiettivi dell’UE per il 2030. I porti europei pertanto supportano l’approccio dell’UE per monitorare da vicino e valutare se saranno stati compiuti progressi sufficienti a livello internazionale entro il 2023. ESPO chiederà rinnovati sforzi per concordare misure più ambiziose basate sul mercato alla prossima riunione del Comitato per la protezione dell’ambiente marino (MEPC76).
ESPO considera l’accordo IMO della scorsa settimana come un punto di partenza per misure più ambiziose a livello globale. Tuttavia, per garantire la solidità e l’efficacia dei meccanismi concordati, l’imminente lavoro di attuazione dovrebbe essere reso il più rigoroso possibile in termini di applicazione. Insieme all’Associazione Internazionale dei Porti (IAPH), ESPO si rammarica che il pacchetto concordato si attesti su livelli bassi per quanto riguarda la portata, l’applicazione e i fattori di riduzione delle misure in questione. ESPO ribadisce il proprio sostegno alla strategia GHG dell’IMO, tuttavia le prossime discussioni sulle misure a medio e lungo termine dovranno puntare a target più elevati attraverso politiche solide e applicabili. È necessario elaborare misure basate sul mercato internazionale. Parallelamente possono essere prese in considerazione altre opzioni che non costituiscano propriamente strategie di mercato, come ad esempio l’attuale proposta di un Comitato internazionale per la ricerca e lo sviluppo marittimo. ESPO riconosce che è preferibile un approccio globale, considerata la natura internazionale del settore marittimo. Tutti gli sforzi dovrebbero essere diretti a individuare un approccio coordinato, finalizzato a ridurre al minimo le potenziali distorsioni del mercato per il settore marittimo internazionale. Tuttavia, se un approccio sufficientemente ambizioso non si concretizza a livello internazionale entro il 2023, ESPO è favorevole all’attuazione di misure regionali che garantiscano riduzioni reali e significative delle emissioni in linea con il Green Deal europeo, pur tenendo conto delle potenziali distorsioni del mercato a livello regionale. Le strategie regionali dovrebbero essere progettate in modo tale da poter essere estese o replicate a livello globale. Tali proposte regionali dovranno inoltre essere attentamente esaminate al fine di salvaguardare la competitività del settore portuale dell’UE. La sfida green dello shipping è una priorità per i porti europei, oltre che una vera e propria responsabilità per il settore marittimo: i porti possono essere un partner strategico fondamentale per sostenere la decarbonizzazione dei traffici e per realizzare gli generali obiettivi a livello internazionale ed europeo. A tal fine, è necessario favorire connessioni tra l’interfaccia ship-shore, le attività di bunkeraggio di combustibili a basse emissioni di carbonio e i finanziamenti assegnati alla ricerca a sostegno dell’innovazione. Allo stesso tempo, i porti stessi continuano a impegnarsi per rendere più ecologiche le proprie flotte e le proprie operazioni nell’ambito delle proprie competenze. La realizzazione del Green Deal europeo richiederà significativi investimenti pubblici e privati a livello europeo. La legislazione europea deve quindi fornire gli opportuni incentivi finanziari per consentire la decarbonizzazione del settore marittimo e sostenere i porti nel loro ruolo di facilitatori.