03 Mag Crociere e itinerari onshore. Tempi più lenti dopo la pandemia
La rivoluzione post-Covid è destinata a lasciare strascichi a lungo termine – non necessariamente di segno negativo – anche nel tormentato settore delle crociere. Tra protocollo sanitari di ultima generazione e un ripensamento generale degli itinerari, cosa resterà e cosa passerà (forse), quando la tempesta pandemica sarà definitivamente cessata. Da ShipMag.
Genova – «Sono convinto che i protocolli sanitari siano destinati a scemare quasi del tutto. In alcuni Paesi, per fare un esempio, chi è vaccinato non ha più l’obbligo di indossare la mascherina: succederà anche a bordo. Se parliamo degli itinerari, invece, è probabile che qualcosa rimanga: le soste più lunghe, la possibilità di visitare più destinazioni partendo dallo stesso porto, sono tutte cose che stavamo già sperimentando e che la pandemia ha accelerato»: lo ha detto al Secolo XIX, in una articolata intervista, il direttore generale di Costa Crociere, Mario Zanetti.
A proposito del progetto per la realizzazione di un terminal crociere a Genova, Zanetti ha svelato che Costa sta lavorando al fianco di MSC: «Genova è casa nostra, siamo nati qui più di 70 anni fa e sentiamo la città sottopelle. Siamo molto orgogliosi della nostra storia. Si è concretizzata la possibilità di avere una presenza stabile in questo porto e, come già accaduto altrove, stiamo lavorando con i nostri competitor, che in questo caso definirei “colleghi di settore”: l’obiettivo è trovare insieme la soluzione migliore per trasformare Genova in un grande hub crocieristico. Non dimentichiamo che noi, ai tavoli istituzionali, rappresentiamo una corporation (Carnival, ndr) che potrà beneficiare dell’esito di questa trattativa».