22 Dic Porti & dintorni. Cosa fa la portualità internazionale per reagire alla crisi. Numero 36
Nel panorama internazionale di crisi e riprogettazione economica funzionale a una ripresa post-pandemica che tutti si augurano imminente, lo schema della riconversione potrebbe essere un dato ricorrente e – si spera – vincente. Riconvertire attività e impianti industriali potrebbe sposare le istanze della resilienza economica con le sfide green dei prossimi decenni che si impongono con sempre maggiore urgenza ai decisori di tutto il mondo. Di interesse per Livorno l’ipotesi di trasformazione della raffineria ENI. Da Shippingitaly.it, condividiamo la notizia seguente.
ENI potrebbe trasformare in bioraffineria il suo impianto di Livorno. L’ipotesi, riferisce Staffetta Quotidiana, è emersa durante il question time in commissione Attività produttive della Camera, come risposta data dalla sottosegretaria al MISE Alessandra Todde (M5S) – sulla base di indicazioni fornite dalla stessa ENI – a una interrogazione presentata da Andrea Romano (PD).
Il destino dell’impianto, ha spiegato la sottosegretaria, è legato alla crisi strutturale che le raffinerie europee stanno vivendo per la forte concorrenza delle colleghe del Middle e Far East, che porterà alla chiusura stimata del 20% delle prime, ma anche alla «maturità imprenditoriale dell’area del livornese».
«Alcune progettualità per la riconversione di impianti industriali verso l’economia circolare – ha aggiunto – sono state indicate nell’ambito delle proposte del ministero dello Sviluppo nell’ambito del Recovery and Resilience Fund».
Nei mesi scorsi le organizzazioni sindacali avevano espresso timori rispetto a un’eventuale esclusione dell’impianto nel piano di transizione energetica del gruppo, mentre i sindaci dei Comuni di Livorno e Collesalvetti avevano scritto al Governo, alla Regione e all’azienda chiedendo che il sito fosse tra quelli candidati al sostegno del Recovery Fund.