25 Feb Porti & dintorni. Cosa fa la portualità internazionale per reagire alla crisi. Numero 46
Nuovi scenari dell’economia mondiale si profilano nell’era post-Covid. Condividiamo un approfondimento sul tema pubblicato in questi giorni da ShipMag.
Milano – Con l’eliminazione delle politiche commerciali restrittive, l’economia mondiale post-Covid potrebbe crescere in media sino al 3,4%. A sostenerlo è lo studio dell’ICS, presentato oggi nel corso del webinar “The Role of Trade in the Post-COVID Recovery”, dal quale emerge che i Paesi ad alto reddito potrebbero vedere un ulteriore aumento medio del 4,5% delle loro esportazioni di merci se dovessero allentare le restrizioni tariffarie e non tariffarie agli scambi. Le economie dei Paesi in via di sviluppo potrebbero registrare un aumento ancora maggiore, del 7%, se riducessero le loro restrizioni anche di poco.
Le barriere commerciali stanno rendendo più difficile per le economie nazionali riprendersi dagli effetti della pandemia di Covid-19. Secondo l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), 1,7 trilioni di dollari di importazioni mondiali sono state influenzate da vincoli come questi sin dal 2009. Il valore del commercio marittimo globale è stato stimato pari a 14 trilioni di dollari nel 2019.
I negoziati formali in seno al WTO sulle liberalizzazioni nel commercio sono stati interrotti per diversi anni e gli impegni dei governi nazionali derivanti dai negoziati precedenti mancano di certezza giuridica, lasciando l’industria in un limbo perpetuo.
Lo studio illustra quattro scenari di potenziale riforma, che vanno da “altamente ambiziosi” (quando i Paesi riducono le misure tariffarie e non tariffarie del 50%), attraverso misure “modeste e uguali” (riduzione del 10%), “modesti e diseguali” (i Paesi ricchi riducono del 10%, i paesi in via di sviluppo del 5%), a “solo tariffe e accordi commerciali” (in base ai quali tutti i paesi riduzione del 10%, basata solo sulle tariffe commerciali tradizionali e sugli impegni commerciali.