29 Mar Porti & dintorni. Cosa fa la portualità internazionale per reagire alla crisi. Numero 48
La questione dei vaccini anti-Covid investe anche il settore marittimo-portuale. Spesso non considerato nel dibattito generalista, il settore dei lavoratori del mare ha mantenuto la propria attività in prima linea durante tutta la pandemia, garantendo l’approvvigionamento dei beni essenziali, con evidente esposizione a rischi di contagio, nonostante l’applicazione di rigorosi protocolli sanitari. Da ShippingItaly la notizia di una iniziativa internazionale a favore dei marittimi.
Cinque agenzie delle Nazioni Unite hanno firmato una dichiarazione congiunta per esortare gli Stati membri a considerare i marittimi (così come il personale degli equipaggi aerei) lavoratori essenziali e quindi a garantire loro l’accesso prioritario ai vaccini anti-Covid-19. L’iniziativa è stata accolta con favore anche dalla International Chamber of Shipping, che rappresenta gli armatori a livello globale.
Nel dettaglio la dichiarazione è stata siglata dai vertici di IMO (Organizzazione Marittima Internazionale), ICAO (Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile), ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro), OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e IOM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni).Nella dichiarazione congiunta gli organismi dell’ONU hanno inoltre riconosciuto la necessità di «un sistema globale interoperabile di certificati Covid» per consentire ai marittimi e personale aereo di continuare ad attraversare le frontiere quotidianamente.
«Invitiamo i governi di tutto il mondo a dare ascolto alla chiamata delle Nazioni Unite e riconoscere il fatto che i programmi di vaccinazione di successo si baseranno su quegli eroi nascosti che forniscono i vaccini e il DPI al mondo. I marittimi sono una parte vitale della campagna vaccinale e devono essere vaccinati e non dimenticati», ha affermato Guy Platten, Segretario generale dell’ICS, che ha poi anche espresso la preoccupazione che il blocco del canale di Suez possa aggravare ulteriormente il problema del cambio equipaggi.
Tornando al tema dell’immunizzazione, va evidenziato come nei giorni scorsi la stessa ICS aveva anche però messo in guardia rispetto all’eventuale introduzione di obblighi vaccinali da parte dei governi nazionali, considerandoli un rischio sia per l’attività di compagnie e armatori, sia per le supply chain globali.