LIVORNO PORT CENTER | Porti & dintorni. Cosa fa la portualità internazionale per reagire alla crisi. Numero 56
Livorno Port Center is an educational center with an interactive multimedia lab, a library and a vessel showroom. Il Livorno Port Center è un centro educativo-espositivo con un laboratorio multimediale interattivo, una biblioteca ed un'esposizione di navi.
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Porti & dintorni. Cosa fa la portualità internazionale per reagire alla crisi. Numero 56

02 Ago Porti & dintorni. Cosa fa la portualità internazionale per reagire alla crisi. Numero 56

Condividiamo di seguito − da ShipMag del 27 luglio − l’intervista al Presidente dell’Agenzia Nazionale del Turismo: “Le crociere amplificano e mantengono vivo il desiderio dell’Italia come meta di preferenza, alimentando i circuiti legati alle nostre grandi città”.

La ripartenza del turismo in Italia viaggia anche sulle rotte del mercato crocieristico: «Sappiamo con certezza che c’è molto desiderio di venire nel nostro Paese e le rotte crociere contribuiscono all’accrescimento di questo sentimento», spiega a ShipMag Giorgio Palmucci, presidente di ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo.

Turismo crocieristico, quali sono le vostre sensazioni per questa estate?

«Il turismo intercontinentale vive ancora fasi alterne ma registriamo un’accelerazione delle partenze estive di prossimità. Stanno soffrendo particolarmente le città d’arte, confidiamo però in settembre e già nelle ultime settimane molti alberghi di molte città hanno iniziato a riaprire. Le prenotazioni per agosto sono in forte aumento con una presenza caratterizzata da turismo interno: il 94% ha dichiarato che passerà le proprie vacanze in Italia anche se il 36% ha dichiarato che non farà vacanze e il 35% è indeciso se farle o no. Il turismo all’aria aperta si è velocemente trasformato negli ultimi anni ed ora è ancora più in grado di permettere vacanze ad altissima qualità permettendo una unica libertà di movimento ai turisti. È quello che fruisce di più di turismo straniero di prossimità soprattutto sui laghi che anche loro stanno avendo un ottimo andamento delle prenotazioni. Elementi confortanti per la ripresa dell’economia turistica del Paese. Stanno cambiando le scelte e le caratteristiche dei soggiorni. I vacanzieri ora cercano sostenibilità e un nuovo rapporto con la natura. Il soggiorno deve essere attivo e il benessere psicofisico è al centro di tutto. Per questo l’Italia con le sue aree interne, i borghi, il mare, la cultura, l’enogastronomia rappresenta un modello vincente. La ripartenza è abbastanza palpabile con i voli Covid-free siamo pronti ad accogliere nuovamente i turisti stranieri da sempre estimatori dell’Italia e che rappresentano più del 50% circa dei turisti che soggiornano in Italia e che supportano l’economia di questo Paese».

Come si può sviluppare ancora di più il business delle crociere in Italia?

«Il numero di clienti crocieristi nel mondo ha raggiunto la soglia di oltre 30 milioni nel 2019 e si prevede continui a crescere: ripercorrendo l’evoluzione della domanda crocieristica si nota come il mercato sia più che triplicato in venti anni passando da poco più di 9 milioni nel 2000 a 32 nel 2020. La nuova frontiera seguita dalle grandi compagnie è quello della sostenibilità che si sta sviluppando anche gli ultimi studi di fattibilità sulle navi ad idrogeno».

Quali sono i vostri progetti su turismo?

«Sostenibilità, sicurezza e phygital. È fondamentale aumentare il livello di resilienza dei modelli di business del settore all’avverarsi di fattori avversi riguardanti soprattutto la salute e sicurezza dei viaggiatori. Puntare sulla digitalizzazione per costruire un’esperienza di viaggio personalizzata e dare una maggiore enfasi al tempo libero. L’attivazione di misure di facilitazione della mobilità turistica e accessibilità alle destinazioni può nutrire nuovo fermento per il settore. Cogliere l’opportunità di ampliare e riqualificare l’offerta turistica con attenzione anche alle dinamiche di gestione delle cancellazioni ed alla riqualificazione delle strutture ricettive italiane per facilitare la scelta di viaggio. Superare i limiti della frammentazione del settore a favore dell’integrazione fra le imprese attraverso club di prodotto, distretti, modelli reticolari, costituire network di impresa o forme aggregative analoghe per condividere investimenti e competenze specialistiche. Accelerare nella definizione dell’offerta turistica sostenibile e dedicata al turismo attivo, a quello enogastronomico e ai luoghi della biodiversità favorendo così la distribuzione delle visite anche nelle mete meno consolidate con impatto benefico anche in termini occupazionali e di crescita della permanenza nel nostro Paese. È prioritario anche canalizzare il più possibile il flusso informativo di promozione delle attrazioni e del brand Italia attraverso un ecosistema digitale integrato ed interconnesso fra operatori».

Può essere un valore aggiunto il mercato delle crociere per il turismo italiano?

«Certo le crociere sono un grande attrattore che amplifica e mantiene vivo il desiderio dell’Italia come meta di preferenza. Il turismo crocieristico alimenta i circuiti legati alle grandi città italiane. Il sentimento Italia è sempre vivo e i turisti da Oltreoceano collocano la penisola ai primi posti tra le destinazioni di viaggio. Inoltre, se ancora le rotte intercontinentali sono poco movimentate, sappiamo con certezza che c’è molto desiderio di venire nel nostro Paese e le rotte crociere contribuiscono all’accrescimento di questo sentimento. Nel 2019 sono 15 i porti crocieristici ad aver registrato oltre 100mila passeggeri movimentati, 28 quelli con più di 20mila. Gli hub crocieristici con maggiore centralità sono Civitavecchia a quota 2.652.533 crocieristi; Venezia per imbarchi-sbarchi sul totale del traffico con oltre 1,39 milioni di crocieristi che hanno iniziato o concluso la propria crociera nel capoluogo lagunare e Genova (711.500). Con valori tra 200 e 300mila crocieristi Savona, Bari e Napoli (+132% sul traffico in imbarco e sbarco rispetto al 2018)».